Gli oggetti nautici
Le clessidre a sabbia sono la diretta evoluzione di quelle ad acqua e sono appena meno fragili. Fanno la loro comparsa sulle navi d'alto mare verso il XV - XVI secolo e servono a scandire le ore di guardia piuttosto che a misurare la distanza percorsa dalla nave, la cui velocità veniva stimata ad occhio. Che si tratti di clessidre da un'ora, o di grandi clessidre da quattro ore, dette "da battaglia" perchè venivano usate quando si temeva che i colpi di cannone facessero saltare gli orologi meccanici, o ancora di piccole clessidre da solcometro, tutti questi primitivi segnatempo conserveranno il loro posto a bordo delle navi fino a quando non verranno imbarcati i cronometri marini. Le clessidre marine, dovendo essere periodicamente rovesciate, non erano più affidabili del personale incaricato di questa manovra. Non era raro il caso di un timoniere che "mangiasse la sabbia", ossia girasse lo strumento prima che tutta la sabbia avesse finito di scorrere, allo scopo di accorciare il suo turno di guardia. Questa clessidra inglese a base pentagonale è calibrata sulla durata di un'ora e si compone di due ampolle unita da una placca. La placca ha un foro calibrato per lasciar passare nel tempo richiesto una polvere di guscio d'uovo. I labbri rialzati delle ampolle servono a trattenere l'intreccio dei fili che tengono insieme lo strumento (fine secolo XVIII). Della fine del XVIII secolo, con montatura in ottone e le basi adornate con motivi religiosi, questa bella clessidra segna a bordo, per il cappellano, le ore degli offici religiosi. Questa clessidra da solcometro è da trenta secondi. Funziona con granelli di sabbia abbastanza grossi ed ha il vantaggio di poter proteggere le sue fragili ampolle girando di 90° il contenitore di ottone, una caratteristica molto apprezzata dai marinai alle prese con i colpi di mare! |