La precisione del punto nave, all'inizio del Settecento, diventava indispensabile affinché l'esplorazione del mondo potesse procedere a grandi passi. Il tecnico inglese Hadley rese possibile questo risultato nel 1731 con un rivoluzionario strumento per la misura degli angoli: l'ottante. La vera novità introdotta da questo strumento era il fatto che l'immagine dell'astro osservato era notevolmente stabile sull'orizzonte. Ciò era possibile grazie al principio della doppia riflessione, di cui solo l'uso in mare permette di rendersi conto. L'ottante aveva tuttavia un grave difetto: poteva misurare solo angoli molto piccoli (fino a 90°). Vennero allora realizzati i sestanti in ottone (fine del XVIII secolo), capaci di misurare fino a 120°. Dal momento che anche il sestante dimostrò a sua volta di avere una possibilità dimisurazione troppo limitata, il quinquante si dimostrò lo strumento ideale per la misurazione delle distanze (angolari) lunari, un metodo per fare il punto nave senza bisogno di cronometri.
Un grande ottante inglese (42 cm di lato) a doppia mira e doppie pinnule (fine del XVIII secolo). Il piccolo tappo nella traversa della struttura d'ebano chiude un portamatita. La matita serviva ad annotare l'altezza osservata su una tavoletta d'osso applicata sul retro della struttura.
Questi modelli permettono di comprendere meglio l'evoluzione dei primi ottanti. Quello a sinistra, completamente in legno ha un limbo graduato trasversalmente. La protezione dei grandi ottanti del XVIII secolo è di mogano o di rovere, e possiedono un tipico sbalzo destinato al blocco specchio-pinna.
Sestante realizzato dal grande costruttore Gambey. Esemplare molto accessoriato, con alidada a verniero e vite di scappamento, lente d'ingrandimento per la lettura, vetri colorati per l'orizzonte e gli astri, regolazione fine dei due specchi, cannocchiale astronomico e galileiano, robusta struttura indeformabile, limbo graduato d'argento. Un ottimo strumento per l'osservazione nautica.
Il sestante o il quintante a struttura rinforzata offre il vantaggio di avere dilatazioni termiche trascurabili. La dotazione di accessori si avvia molto rapidamente a diventare quella definitiva: uno specchio grande solidale a una alidada dotata di verniero e vite micrometrica, uno specchio piccolo di cui è regolabile sia la perpendicolarità sia il rapporto con lo zero del limbo, doppio gioco di vetri colorati (per l'astro e per l'orizzonte), cannocchiale galileiano e astronomico.
Sestante da tasca. Sta in una mano ed è, in qualche modo, l'antenato del GPS.
Il circolo a riflessione è uno strumento basato sullo stesso principio degli ottanti e dei sestanti. Dispone anch'esso di cannocchiale, uno specchio grande e uno piccolo, vetri colorati per l'osservazione del Sole. Una impugnatura centrale rende l'operazione più facile. Il limbo circolare in argento, incastonato nella struttura portante, è graduato da 0° a 720°. Oltre alla possibilità di effettuare misure angolari più precise, il circolo a riflessione offre il vantaggio di eliminare gli errori sistematici della graduazione. E' possibile infatti assumere come zero un punto qualunque del circolo e, ottenuti più valori, farne la media.
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